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Pane di campagna senza glutine e semi integrale: la video ricetta
Questo Pane al lievito madre di riso è una ricetta facile e alla portata di tutti.
Senza glutine, senza lattosio e semi integrale, è una pagnotta deliziosa e profumata.
Ho preparato molte volte questo pane sia con lievito madre che con lievito di birra e viene sempre bene.
Questa volta ho rinfrescato il lievito madre con della farina di grano saraceno e ho usato una sola miscela per pane che trovate dappertutto.
Con il caldo che ancora fa, ci vogliono poche ore per l’intera preparazione e, nell’arco di una giornata, questo pane a lievitazione naturale sarà pronto.
Non avete il lievito madre ma vi farebbe piacere prepararlo?
Ecco qui la ricetta e qui trovate la risposta alle 10 domande più frequenti che mi vengono rivolte su questo argomento.
Il pane è buonissimo, con profumazioni tipiche del lievito madre e del grano saraceno.
La crosta è croccante e resta così anche per 24 ore e la mollica molto soffice e leggermente umida, cosa che garantisce una durata maggiore.
Io lo trovo perfetto per le bruschette: la micro alveolatura regolare permette di condirlo senza che i pomodorini cadano giù e la fetta diventa croccante e deliziosa.
Insomma, se vi fa piacere provatelo e ditemi cosa ne pensate.
Enjoy!
Ingredienti
65 g lievito madre di riso
65 g farina di grano saraceno bianca (certificata gluten free)
50 g acqua
per l’impasto:
300 g acqua
320 g Miscela per pane Mix B Schaer
6 g sale
1 cucchiaino di miele
2 cucchiai di olio d’oliva
Procedimento
Preleva 65 g di lievito madre di riso che hai rinfrescato uno o due giorni prima, unisci il grano saraceno e l’acqua e impasta per bene.
Ottenuta una pasta molto morbida ma omogenea, versala in un contenitore alto e stretto, coprilo con un coperchio lasciando uno spiraglio in modo che passi l’aria.
Fai un segno sul contenitore, così da riuscire a seguire la lievitazione, e lascia che lieviti fino al raddoppio o quasi.
Nel video il mio lievito madre era già arrivato al raddoppio e si stava stabilizzando.
A questo punto, versa nella ciotola della planetaria il lievito madre, l’acqua, il miele, il sale e la miscela e impasta con il gancio per qualche minuto a velocità minima.
Ogni tanto stacca la pasta dal gancio e dalle pareti della ciotola e ribaltalo.
Dopo circa 3 o 4 minuti, aggiungi l’olio e lascia impastare per altri 7 o 8 minuti, aumentando gradualmente la velocità e permettendo all’impasto di inglobare aria.
Ottenuta una pasta liscia, omogenea (anche se appiccicosa), versala in una ciotola molto ben unta con olio e dai alla pasta una forma sferica.
Io lo faccio ungendomi le mani e ci vuole davvero un attimo.
Copri la ciotola e lascia lievitare fino al raddoppio.
A casa mia, con 29°, ci sono volute circa 4 ore, ma dipende molto dalla temperatura, dall’umidità e dalla forza del tuo lievito madre.
Trascorso il tempo della lievitazione, accendi il forno in modalità statica a 250° poggiando la pietra refrattaria sulla griglia nella parte inferiore del forno e mettendo anche un piccolo contenitore resistente al calore.
Staccando con delicatezza l’impasto dai bordi della ciotola con un tarocco o una spatola, solleva la pasta e poggiala su carta da forno che avrai infarinato con farina di mais o di riso o di grano saraceno.
Se hai oliato bene la ciotola, vedrai che la stacchi senza problemi e senza rovinarla.
Spolvera con farina anche la superficie dell’impasto e dagli la forma desiderata, cercando di toccare la pasta il meno possibile.
Una volta che il forno è alla giusta temperatura, pratica dei tagli sul pane, profondi circa 1/1,5 cm, e infornalo subito sulla pietra.
Subito dopo, versa 3 o 4 ghiaccioli nella ciotola che hai messo in forno e cuoci il pane a 250° per circa 12 minuti.
Io, dopo 9 minuti di cottura, ho ripassato la lametta sul taglio che avevo praticato, per questo vedi il taglio netto: ovviamente è facoltativo.
Trascorsi 12 minuti, abbassa la temperatura a 220°, rimuovi la ciotola e cuocilo per 20 minuti.
Infine, poggia il pane sulla griglia centrale del forno, rimuovendo la carta da forno e la pietra e cuocilo a 180° in modalità ventilata per altri 20 minuti.
Questo serve a far circolare il calore anche sotto al pane, dandogli colore e croccantezza e fare asciugare l’umidità.
Terminata la cottura, poggia il pane su una griglia e lascia che raffreddi per non meno di 1 ora, meglio 2.
Questo permette di disperdere umidità e dona una mollica più stabile e più asciutta.
Infine, puoi affettarlo e gustarlo.
Consigli
Non hai questa miscela?
Usa pure la MaxFree, la Emrafoods senza modifiche, oppure la Nutrifree per pane o una qualsiasi delle miscele per pane di Ori di Sicilia ma riducendo l’acqua di circa 20 grammi.
Preferisci usare il lievito di birra? Usane anche solo 5 grammi e aggiungi la farina di grano saraceno nell’impasto.
La lievitazione durerà sensibilmente meno quindi, dopo circa 90 minuti, dovrai controllarla e non superare il raddoppio.
I tagli sul pane sono obbligatori: permettono al pane di svilupparsi in altezza e nel verso che gli indichi tu, non di spaccare la crosta a caso o di non riuscire a spaccarla affatto.
In questo caso il pane non si svilupperebbe nel modo giusto e avresti una mollica troppo umida e compatta.
I cubetti di ghiaccio nel forno, invece, permettono di far sprigionare umidità e di far sviluppare il pane prima che si crei la crosta.
Nel mio caso, dopo 9 minuti di cottura la crosta era già formata, quindi non c’è più bisogno di umidità e la ciotola con il ghiaccio non serve più.
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