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Rizzuole, ovvero la versione fritta delle ravazzate
Le rizzuole con ragù sono uno degli innumerevoli street food palermitani, la versione fritta e molto golosa delle ravazzate con carne.
In verità non conoscevo il nome, credevo si chiamassero iris con carne ma, cercando su Internet, ho scoperto che le iris sono la versione dolce con crema all’interno.
Desideravo provare il mix di MaxFree per ricette alternative e mi sono lanciata in questa ad occhi chiusi.
So già che questo mix è molto performante ma non avevo mai fatto fatto queste preparazioni senza glutine.
Chiedo venia, avevo scattato tutte le foto del passo passo ma le ho cancellate per errore e quindi ora dovrete affidarvi alla mia descrizione senza supporto visivo.
Vi anticipo che è una ricetta facile ma non priva di insidie, nel mio caso.
Io tendo a fare il ragù molto sugoso, l’ho sempre fatto così, non sono capace di fare un ragù bianco con pochissima salsa e questo mi crea difficoltà nella farcitura delle arancine o delle ravazzate che tendono ad aprirsi in cottura.
Ma è una problematica che magari voi non avreste perché sapete fare un ragù più asciutto.
Sta di fatto che l’impasto è già molto idratato, appena lievita diventa anche delicato e quando lo si chiude a fagotto, come in questo caso, una farcia umida fa sfaldare la pasta e rende il lavoro più lungo e antipatico.
Ma ne vale la pena.
Il fatto di passare le rizzuole nell’uovo e poi nel pangrattato ha permesso di compattare bene la pasta prima di friggerla e non se n’è aperta neanche una.
Mio marito, non celiaco e non fan dei lievitati gluten free, quando le ha assaggiate ha detto che sono molto buone.
Non sono soffici, ma di più, sono sofficissime, tanto che si sciolgono in bocca.
Io per pasquetta le farei, fossi in voi, siamo a casa ma almeno viziamoci con del cibo sfizioso.
Enjoy!
Ingredienti per circa 10 rizzuole
500 g mix senza glutine MaxFree
50 g zucchero
10 g sale
50 g strutto (se proprio non vi piace, usate l’olio)
450 g acqua
13 g lievito di birra fresco (oppure 6 g lievito di birra disidratato)
ragù
formaggio (emmenthal, fontina, scamorza etc)
1 uovo
pangrattato senza glutine
olio per friggere
Procedimento
Prepara il ragù come fai di solito, ma fai in modo che sia un poco più ristretto e lascialo raffreddare in frigo per una notte.
Sciogli il lievito in acqua e unisci lo zucchero.
Versa il mix e inizia ad impastare finché non otterrai una pasta liscia e senza grumi.
Unisci lo strutto e il sale e impasta ancora molto bene per fare incorporare il sale.
Sistema la pasta in una ciotola unta, copri con pellicola e lascia lievitare fino al raddoppio.
Riprendi l’impasto e pesa dei bocconcini da 90 o 100 grammi l’uno.
Lavora ogni bocconcino sulla spianatoia in modo da ottenere delle palline lisce.
Coprile con pellicola e lasciale lievitare per circa un’ora.
Fai riscaldare abbondante olio (non a temperatura troppo alta) in una casseruola dai bordi alti.
Stendi le palline in dischetti non troppo sottili.
Batti l’uovo in una ciotola e prepara un pennello da cucina.
Metti al centro del disco un poco di ragù, dei cubetti di formaggio e chiudilo riportando i bordi verso il centro, evitando di sporcarli con il ragù e pizzicandoli bene in modo da sigillarli.
Metti la rizzuola nel palmo della mano, pennella la rizzuola con l’uovo e poi girala al contrario e pennella anche l’altra parte.
Passa la rizzuola nel pangrattato, compattala il più possibile con le mani (un poco come si fa con le arancine, ma senza bucare la pasta) e mettila nell’olio.
Friggi la rizzuola a fiamma moderata per qualche minuto in modo che possa cuocersi anche all’interno e girala spesso per una coloritura uniforme.
La rizzuola gonfierà molto, quindi ti consiglio di friggerne un paio per volta in modo da gestirle entrambe senza problemi.
Sistema man mano le rizzuole fritte su carta assorbente e servile calde o tiepide.
Consigli
Vista la delicatezza dell’impasto, ti consiglio di preparare la rizzuola successiva mentre frigge quella precedente, in modo da non far stazionare troppo i dischi di pasta a contatto con l’umidità del ragù.
Restano soffici tutto il giorno ma, come con tutti i fritti, è meglio consumarle in giornata.
La ricetta originale sembra non prevedere il formaggio, scegli tu se usarlo o meno.
2 Comments
Ketty Valenti
10 Aprile 2020 at 1:15Ciao Sonia,ti confesso che aprendo il tuo blog mi sono confusa in mezzo al bene…e ora dove vado…cioè vedo preparazioni talmente appetitose e perfette che c’è veramente l’imbarazzo della scelta.
Complimenti sempre per tutto carissima,ti lascio qui gli Auguri di Buona Pasqua ma avremo modo di scambiarceli ancora. Ti abbraccio amica, ti penso spesso <3
lacassataceliaca
12 Aprile 2020 at 19:08mih Ketty, sono felice che ti sia smarrita in mezzo alla gastronomia di casa mia! Ne sono lusingata! Grazie gioia, tanti auguri anche a te e baciuzzi <3